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Vaccini Covid-19: se persino Crisanti è scettico...

Infuocate le reazioni dei partigiani, prezzolati, “ben pensanti” scagliatisi contro le affermazioni logiche di Andrea Crisanti, rilasciate a “Focus Live” e rese pubbliche (su: “TGCOM24”, “Corriere Della Sera”, “TPI”) in uno dei suoi rari momenti di onestà intellettuale: «Senza dati non me lo faccio. Perché voglio essere rassicurato che è stato testato e soddisfi tutti i criteri di sicurezza ed efficacia. Come cittadino ne ho diritto, non sono disposto ad accettare scorciatoie»

«Se il 70% degli italiani è scettico rispetto al vaccino, ci sarà una ragione: o sono tutti i idioti? - ha puntualizzato Crisanti». No! Non tutti gli italiani sono idioti, s'informano, anche attraverso i canali ufficiali e riassumono i fatti, restando oltremodo perplessi (come lo stesso Crisanti: «Nessuno si è scandalizzato per il fatto che il CEO di Pfizer ha venduto le sue azioni dell’azienda il giorno dopo l’annuncio. [della validità del vaccino al 90%] Eppure lui è la persona più informata: perché si è venduto le azioni se pensa che il vaccino sia efficace?… É lui che ha generato dubbi sul vaccino, non io»).

Il fatto è che il CEO di Pfizer non è stato l'unico ad aver “navigato vantaggiosamente” sui mercati: anche la vicepresidente, Sally Susman, ha venduto nello stesso giorno più di 40.000 azioni per 1,8 milioni di dollari (“Up Magazine”). Ma non sono i soli…

Le azioni di Moderna sono aumentate del 200% da gennaio a giugno, poiché i comunicati stampa dell'azienda e le notizie hanno descritto i primi progressi nella sua ricerca di un vaccino. A maggio, sono salite fino al 300% dopo il rilascio dei risultati della sperimentazione clinica. La società ha fatto un'offerta pubblica di azioni il 18 maggio al massimo del suo valore azionario. Contestualmente sono state chieste delucidazioni all'autorità nazionale di regolamentazione dei titoli della CNBC secondo cui i massimi dirigenti avevano venduto le loro azioni nella società.

Jay Clayton, presidente della Securities and Exchange Commission, ha risposto che le aziende dovrebbero evitare anche l'apparenza di scorrettezza: «Perché dovresti fare sollevare la domanda che stavi facendo qualcosa di inappropriato?». «Nonostante la dichiarazione di Clayton, ci sono poche prove pubbliche che i leader dell'azienda abbiano rallentato la vendita di azioni - scrive il “Washington Post” - In totale, sette dirigenti aziendali e membri del consiglio, nonché un fondo di capitale di rischio gestito dal presidente del consiglio di Moderna, hanno venduto collettivamente quasi 101 milioni di dollari di azioni nonostante i commenti di Clayton. Gli scambi facevano parte di oltre 200 milioni di dollari di vendite da parte di addetti ai lavori da quando Moderna ha annunciato il 21 gennaio che stava perseguendo un vaccino in collaborazione con il National Institutes of Health. Gli addetti ai lavori includevano l'amministratore delegato di Moderna Stéphane Bancel, il direttore finanziario Lorence Kim e il direttore medico Tal Zaks. Il 21 e 22 maggio, il co-fondatore e presidente della società, Noubar Afeyan, ha riferito di aver venduto 68 milioni di dollari di azioni detenute da Flagship Pioneering, il fondo di venture capital da lui fondato che è il maggiore azionista di Moderna. Questi traffici non sono stati nemmeno pre-programmati, in base alle comunicazioni pubbliche della società».

Questi casi sono scioccanti perché sono simili a ciò che di solito è condannato con il nome di insider trading. Questo reato (assimilato all'imbroglio) consiste nell'utilizzare informazioni riservate per realizzare profitti durante le transazioni in borsa.

«I dirigenti di Moderna stanno capitalizzando la crisi del covid-19 - ha affermato il senatore americano Chris Van Hollen, che trova inammissibile guadagni privati ​​su un successo sostenuto dagli investimenti pubblici - Un vero e proprio insulto ai malati, il valore delle loro azioni è aumentato in linea con l'investimento finanziato dai contribuenti nello sviluppo del vaccino». Van Hollen sta conducendo una campagna per una legislazione che costringa la SEC a rivedere le sue regole per prendere in considerazione questi famosi “insider trading pre-programmati”.

Per Sanjai Bhagat, professore di corporate governance presso l'Università del Colorado, i capi semplicemente non dovrebbero essere in grado di vendere azioni mentre sono in carica, o anche per uno o due anni dopo la loro partenza. Dato il contesto, le commissioni dovrebbero almeno scongiurare ogni tentazione: «Se hanno molte azioni e stock option a loro disposizione, allora hanno interesse ad aumentare il loro prezzo il più possibile, a volte anche non essendo necessariamente onesti con gli investitori. Le persone si aspettano che agiscano in modo responsabile».

Per Jean-Philippe Robé, avvocato internazionale e autore di Out today: Property, Power and Politics, questa è l'illustrazione perfetta del potere delle multinazionali: «trasformate in organizzazioni politiche globali con portata e potere globali, ma senza le corrispondenti responsabilità».

Crisanti su “TPI” denuncia anche “mancanza di trasparenza”. Noi diremmo, alla luce di fatti successivamente emersi, che ci stanno mentendo spudoratamente tutti quanti:

  • a partire dallo studio pubblicato con tanta leggerezza (o malafede) il 22 maggio su “Lancet” e “New England Journal of Medicine” dell'oscura società statunitense di analisi di dati sanitari “Surgisphere” (tra i sette componenti del Team una pornostar come dirigente Marketing e una scrittrice fantasy come radattore scientifico), che ha influenzato con dati falsi le politiche dell'OMS e quelle di diversi governi sull'uso dell'idrossiclorochina (che costa solo 6 euro), bloccandola, per il trattamento Covid-19, onde promuovere il remdesivir che ne costa 2.100!
  • E, prima ancora, con il travaglio infinito delle mascherine. Il 10 marzo 2020 Walter Ricciardi sosteneva pubblicamente che le mascherine dovevano essere utilizzate solo dal personale sanitario e dalle FdO, definendo tutti gli altri non contagiati che le indossassero “dei paranoici”, giacché: «Non hanno nessuna protezione nei confronti del virus che penetra attraverso quei fogli di garza». Ciò nonostante, in seguito alla delibera del Collegio dei Questori e della relazione del direttore del Polo sanitario del Senato, Federico Marini, entrambe datate 24 febbraio 2020, il Senato, a partire dal 27 febbraio, ha acquistato 10.500 mascherine FFP2 e KN/95, per un costo complessivo di 30.150 euro, per «la necessità di fornire i dipendenti [cioè i Senatori] di DPI quando fossero costretti, per ragioni di servizio, ad entrare in contatto con soggetti esterni (“Report” 01/06/2020)». Poco dopo l'intervento di Ricciardi sulle “inutili mascherine”, queste diventavano obbligatorie con qualche eccezione, da quando “FCA Italy SpA” (il gruppo automobilistico presieduto da John Elkann) comunicò di avere «messo a disposizione le nostre eccellenze sul fronte industriale fin dalle prime battute della pandemia, fortemente impegnati con tutte le nostre società con molteplici iniziative a sostegno delle organizzazioni sanitarie italiane e internazionali», che cominciava ad attrezzare negli stabilimenti di Torino Mirafiori e Pratola Serra nell’avellinese ben 44 linee di produzione di mascherine inserite in 16 mila metri quadrati, per produrre a regime la bellezza di 27 milioni di mascherine chirurgiche il giorno (“Il Tempo”).
    Già dalla descrizione di Ricciardi s'intuiva che la diffusione del virus avviene per vie aeree, come confermato da diversi esperti, e il distanziamento sociale di uno, o due metri, non è mai servito a nulla. Tant'è che, in seguito, sono state rese obbligatorie in ogni caso, coprendo tassativamente anche il naso (dal quale non fuoriescono goccioline di saliva). A confermare il tipo di diffusione (sulla quale abbiamo nutrito diversi sospetti fin da subito) ci sono i tamponi nasali, che diversamente non avrebbero nessun altro scopo.
  • I comunicati stampa dei laboratori (Pfizer e Moderna) non forniscono alcun dettaglio sui dati che gli consentano di confermare le performance annunciate. È noto solo che l'analisi si è basata su un numero limitato di casi di Covid-19 (164 necessari per completare lo studio) tra le migliaia di volontari partecipanti (43.500 per Pfizer e 30.000 per Moderna). In questa coorte che aveva ricevuto due iniezioni del vaccino, Pfizer ha identificato 94 persone, Moderna 45, che avevano dichiarato la malattia sette giorni dopo la vaccinazione. Delle rispettive 94 e 45 persone, solo 9 erano nel gruppo vaccinato per Pfizer e 8 per Moderna. Tutti gli altri erano nel gruppo non vaccinato. «È tutto quello che sappiamo - ha dichiarato William Haseltine (ex professore di medicina di Harvard esperto di virologia e malattie infettive) - Questa è scienza per dichiarazione pubblica… ci sono molte, molte domande in sospeso che rimangono senza risposta». «Anche se alcuni che hanno ricevuto il vaccino si sono ammalati è davvero un numero spettacolare», ha esordito Akiko Iwasaki, immunologo della Yale University, sul “New York Times”. Sì, spettacolare rispetto alle attese dell'authority americana sui farmaci Food & Drug Administration che aveva stabilito un criterio di efficacia del 50% per autorizzarli, o dell'europea Ema e di Oms che si erano dette soddisfatte da percentuali anche inferiori (Il Sole 24ore).

Poche righe sopra, abbiamo posto “gruppo non vaccinato” tra virgolette, perché è falso che sia stato somministrato loro un placebo, o “acqua fresca” come descritto da Bruno Vespa nella sua trasmissione “Porta a Porta”. A rivelarlo, nella stessa trasmissione, un volontario della sperimentazione del vaccino Oxford-AstraZeneca: il dottor Alberto Metastasio, medico psichiatra e geriatra di Terni: «È un placebo attivo: è il vaccino contro la meningite. Tutti i volontari o fanno il vaccino anti Covid o anti meningite. Questo per far sì che ci sia comunque qualche effetto collaterale e nessuno possa capire se ha ricevuto o meno il placebo». Quindi il volontario morto, João Pedro Feitosa, che era un medico brasiliano di 28 anni in salute, non ha ricevuto un semplice placebo ma (forse) il vaccino contro la meningite. Il fatto che AstraZeneca non abbia fornito alcun particolare qualche sospetto lo fa nascere (“Oltre TV”).

Secondo una nota dell'Organizzazione mondiale della sanità pubblicata a novembre, sono in corso 200 progetti di vaccino Covid-19 in tutto il mondo. Tra i 48 progetti più avanzati, attualmente testati sull'uomo, troviamo i progetti vaccinali di Pfizer-BioNTech e Moderna, ma anche quello del laboratorio cinese Sinovac, quello dei laboratori Novavax (Stati Uniti), quello di AstraZeneca e l'Università di Oxford (Regno Unito) o il candidato vaccino derivante dall'alleanza franco-britannica tra Sanofi e GSK.

Forse sarà ininfluente il fatto che il virus, in cerca di “stabilità”, nel frattempo sia mutato centinaia di migliaia di volte e continui a farlo; o che al suo interno sia stato appena identificato un gene misteriosamente nascosto (di sovrapposizione); oppure ancora, se siamo in presenza di un'altra variante del virus che lo rende diverso dall'originale. Non sappiamo che raggio d'azione possa avere un vaccino, in tutti i casi OGM, che va in qualche modo direttamente a interagire sulle cellule impartendo loro di produrre un qualcosa di non definito come risposta all'invasore. Ma sappiamo che le sperimentazioni sono fatte su persone sane secondo certi canoni prestabiliti, ma un domani, quando un qualunque vaccino sarà sul mercato, ogni persona sarà sottoposta ad attenta anamnesi?

Prima di sottoporre una persona a vaccinazione si controlleranno ogni volta gli esami del sangue recenti, datati con meno di 90 giorni prima dell’inoculazione? Valutazioni di laboratorio di screening clinico: globuli bianchi (WBC), emoglobina (Hgb), piastrine (PLT), alanina transaminasi (ALT), aspartato transaminasi (AST), creatinina (Cr), fosfatasi alcalina (ALP), bilirubina totale, lipasi, tempo di protrombina (PT) e tempo di tromboplastina parziale (PTT).

E come la mettiamo con le molte comorbilità che sono presenti negli anziani più fragili che dovranno vaccinarsi per primi? Servirà a risolvere «l'allarme longevità» contenuto nei capitoli analitici del Rapporto sulla stabilità finanziaria globale del FMI (“Corriere Della Sera”)?

Morire per un ideale è onorevole, morire per la paura di morire continuamente instillata da questi truffatori è da coglioni!

22 novembre 2020
Redazione di Extrapedia


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