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La lunga strada della vergogna parte lontano

«Chi non smarrisce la sua anima e lo spirito, chi non rinnega le origini, i Padri e i Miti, non è perduto mai»

Gianni Fraschetti Gianni Fraschetti - Collezionista di attimi, da sempre seduto con grande piacere dalla parte del torto, padre orgoglioso, scrittore epico, filosofo minimale, cuoco per diletto e guerriero a tempo perso. 1)

Profetico e brillante autore di “Caput Mundi” e “Oceani

Gianni Fraschetti

Se qualcuno pensa che le cose capitino per caso e che per caso ci troviamo qui a trattenere l'anima coi denti mentre le premiate ditte che si sono susseguite al governo, con l'appassionata regia fino a qualche mese fa di quella vecchia cariatide di Napolitano, ci preparano qualche nuova sorpresa, ebbene se qualcuno pensa veramente questo si sbaglia e si sbaglia veramente di grosso.

Nulla succede per caso a questo mondo e men che meno la tragedia che si sta abbattendo sui popoli d'Europa, che è stata accuratamente studiata, preparata e minuziosamente progettata fin nei minimi particolari da una banda di lestofanti che ci vengono contrabbandati quali “illuminati” padri della patria, genitori di questa Europa che non c'è.

Tanto per essere chiari, mi riferisco a Monnet, a Schuman, a Spinelli, a Spaak e ad Adenauer. Insomma a quella fitta schiera di mascalzoni la cui opera è stata poi proseguita qui in Italia da Amato, Prodi, Mario Draghi, Ciampi e Napolitano, senza per questo dimenticare quei farabutti di Veltroni, D' Alema e Berlusconi e quel cialtrone di Casini ma i primi tre portano veramente le stimmate di Satana nell'opera di distruzione dell' Italia che hanno attuato.

Dunque nulla è avvenuto per caso, e se oggi la gente disperata si suicida poiché non vede vie d'uscita, la loro morte odierna arriva da lontano, dalla sistemazione definitiva che gli angloamericani hanno voluto dare all'Europa con la seconda guerra mondiale. Perché è giunto il momento di dirlo chiaro e senza mezze misure, quella guerra, come la prima, l'hanno voluta loro.

Altro che deliri di Mussolini e pazzia di Hitler. Con la prima guerra mondiale distrussero i quattro imperi che contendevano loro il governo del mondo e mi riferisco ad Austria-Ungheria, Germania, Impero Ottomano ed Impero russo. Non ne sopravvisse uno, dicasi uno, al conflitto e il loro posto venne preso da una miriade di statarelli dai confini approssimativi e dall'alto tasso di litigiosità che avrebbero nel tempo creato le premesse per lo scoppio di un'altra guerra, aiutati in ciò da quel capolavoro di malvagità che fu il trattato di Versailles.

Gli americani avevano l'assoluta necessità di un'altra guerra, non potevano infatti tollerare che il mondo fosse di fatto diviso in colonie inglesi e francesi. Avevano bisogno delle loro aree di influenza economica e dovevano quindi procedere a un riassetto complessivo che liquidasse una volta per tutte l'Europa dal novero dei competitori. L'Inghilterra per suo conto si trovava invischiata nell'ennesima disputa con i francesi, usciti “troppo vincenti” dalla prima guerra mondiale e voleva comunque dare una bella ridimensionata all'Europa continentale e in tutto ciò la Francia continuava a inseguire il suo delirante progetto di grandeur che non l'aveva abbandonata un solo istante dai tempi di Re Sole.

Come vediamo Hitler e il nostro puzzone non erano certo i protagonisti dei progetti bellicosi in preparazione ma bensì le vittime predestinate. Gli agnelli sacrificali. Il secchio di spazzatura che sarebbe poi stato riempito con tutte le peggiori infamità che la fantasia avrebbe partorito.

Intossicati come siamo da 70 anni di ottuso antifascismo ci riesce difficile capacitarcene adesso, ma l'Italia degli anni '30 era una Nazione rispettabile e rispettata, con una propria politica estera e una economia florida che Mussolini aveva salvaguardato dalla crisi del '29, insomma nulla a che vedere col patetico catenaccio di oggi che insegue il sogno di una miracolosa salvezza portata da un venditore porta a porta di Firenze, piuttosto che da nonno Mario o da un bibitaro dello stadio di Napoli. Ominicchi. Il che dà la giusta rappresentazione del nostro livello di disperazione.

Non voglio adesso ripercorrere tutte le tappe della via crucis che si concluse con la nostra sconfitta in quella guerra, con i tradimenti continui, odiosi e ripetuti di un gruppo di personaggi che furono i padri putativi di quelli che ci hanno finito di rovinare adesso. Entrambi prendevano ordini dagli stessi padroni che avevano ben chiaro in testa cosa ne volevano fare di noi e degli altri popoli d'Europa. Esattamente quello che ne hanno poi fatto.

Sbagliamo dunque di grosso quando oggi facciamo risalire i nostri guai al trattato di Maastricht e a quelli che lo seguirono. La tragedia ha ben altra data di inizio ed è esattamente quella che questi luridi cialtroni festeggiano ogni anno in pompa magna propinandoci la più bieca retorica che mente umana possa partorire. Il 25 Aprile.

È lì che comincia tutto e basterebbe avere ascoltato con attenzione Napolitano quando lo festeggiava da par suo, da monarca incontrastato, o comunque ne parlava, per capirlo. Lo ha confessato candidamente e senza pudore alcuno, mentre le ciglia gli si inumidivano per la commozione. E quest'anno vedremo all'opera il suo successore che mi pare abbia poco da invidiargli. È da quella data infernale e fatale che i padroni del mondo in pectore lo divennero realmente, essendosi liberati dell'unica forza, al mondo e nella storia, che avesse osato sfidarli con le armi in pugno. Ricordatevelo mentre va in onda il triste film della formazione dell’ennesimo governo di servi e tra qualche settimana, quando comincerà la solita mortifera litania. Vi fanno festeggiare il giorno della vostra morte come uomini liberi.

Extrapedia Autori
05 aprile 2018
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db/la_lunga_strada_della_vergogna_parte_lontano.txt · Ultima modifica: 10/06/2021 17:11 da @Staff R.