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L'Io dentro di me

N. H. Dr. Salvatore Rainò: Ufficiale Medico Dirigente di Servizio Sanitario in congedo – 13° Battaglione Logistico di Manovra (Encomio Solenne, per il senso di altruismo e il cosciente sprezzo del pericolo) - Medico Chirurgo - Specialista in Allergologia ed Immunologia Clinica - Specialista in Medicina Interna - Omeopata Unicista Hahnemanniano LUIMO - Ricercatore bioenergetico

L'Io dentro di me Avete mai visto come fa un gatto a superare un muro alto tre metri?

Si abbassa, sembra che voglia appiattirsi sul terreno, fa un passo in avanti, lento, ed uno veloce, che non si vede senza rallenty, punta l’aggancio del muro al suolo e, in un baleno, è saltato, che uno lo guarda e dice: “come ha fatto?”.

E’ un’azione velocissima, istantanea, senza possibilità di replica, senza esitazione. Sembra che il gatto si smaterializzi e poi si rimaterializzi al termine di una dinamica che forse è un effetto ottico.

Il gatto, però, statene certi, sa di poterlo fare.

Avete visto un gatto caduto male dall’alto, irrimediabilmente leso?

Salta dal suolo, che sembra un cumulo di muscoli impazziti, senza controllo.

Dopo un poco, muore.

Così sono diventate le persone, quando camminano con la museruola, quando indossano i guanti, quando rimproverano chi non la indossa, invece di recuperare l’istinto vitale di sopravvivenza che, nell’essere umano, prima di tutto, deve preservare il senso di realtà e della dignità.

Se aveste un sano istinto, non percepireste la presenza del virus, e sbranereste chi vi continua ad imporre di crederci.

Questa storia del contagio ha davvero rotto gli argini.

Succederà qualcosa, sarà violentissima e molti piangeranno e imploreranno pietà.

Attenzione, perché molti individui hanno perso l’istinto, ma l’ESSERE UMANO, sta recuperando gli istinti atavici e incarnerà una reazione violentissima, proprio come nel film Instinct!

L’uomo ha perso la memoria di molte sue abilità.

Quella più importante, che ha proprio dimenticato, è l’autonomia della sua vita rispetto ai limiti e alle resistenze.

L’espressione dell’animalità di ogni entità vivente è sublimabile nell’espressione delle massime capacità reattive ai limiti.

Ma, che cosa accade se l’individuo dimentica di non avere limiti?

Il suo limite diventa l’espressione del vivere.

L’espressione del vivere diventa il suo limite.

Il divenire non può sostituire la stasi del limite.

Pensate alla Lebbra, la terribile malattia, che dimostra i limiti della comprensione dei precisi meccanismi della malattia in genere.

La Lebbra ha dei punti di vicinanza alla Tubercolosi, ma non è la Tubercolosi.

La Tubercolosi ha dei punti simili alla Lebbra, ma non è la Lebbra.

Ci si può ammalare di Tubercolosi in tanti modi, tanto da vacillare sulla obiettività della stessa malattia considerata quale entità fine a sé stessa.

Ogni malattia infettiva ha le sue caratteristiche già nello sguardo e nel modo di parlare della vittima. Ma siamo sicuri che la vittima della malattia sia la persona?

Ho studiato talmente tanto, da raggiungere l’incertezza dove prima vi era una certezza piccola e sbiadita, rispetto alla luce della via che si apre se accetti di rivedere le regole per studiare.

L’utilità del metodo dei metodi è la stessa di non rimanere posati in modo eguale sui due piedi.

Guadagni un movimento impercettibile, ma sensazionale, come quello del gatto.

Le emozioni dell’uomo restano utili se l’anima le osserva come se fossero immobili.

L’Io dentro di me è una figura invisibile che si percepisce allo specchio, senza guardarsi.

Esiste un Io percettivo, che non conosce le leggi della parola, dei suoni, dei codici, non conosce i limiti imposti, quelli acquisiti, insegnati, le regole per non incorrere in sanzioni, non conosce divieti.

Io non so chi leggerà queste righe, ma esse hanno la funzione di ricordare che il cittadino ha perso l’istinto, ma l’essere umano riemerge come il lupo nella notte dalla fitta boscaglia e si riprende i suoi spazi.

L’essere umano di cui parlo è l’animale umano, con l’istinto che gli dice inesorabilmente di sottrarsi a obblighi dannosi per la sua salute.

L’istinto di libertà, quella vera, che presiede alla sopravvivenza, non è arrestabile.

Pensare che sia possibile eliminare definitivamente qualunque reattività degli individui sani di mente è il sogno nascosto di quei criminali da manicomio che ordiscono tutte le nefandezze a danno degli ingenui.

Come nel film Avatar, io vi dico, attenzione, perché non riuscirete mai a negare il senso della vita.

Più premete, più accelerate un flusso di maturazione che vi esporrà alle reazioni naturali.

Avete soggiogato con cinismo qualunque barlume di armonia di tutti gli individui, di ogni ordine e grado, ma, ATTENZIONE, alcuni di noi vi guardano, come il lupo dall’interno della boscaglia di notte.

E non abbiamo paura dei vostri fuochi!

04 agosto 2020
Credits


db/l_io_dentro_di_me.txt · Ultima modifica: 17/04/2021 15:56 da @Staff R.