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Germania: se la Chiesa fa soldi coi profughi

“La lobby cattolica guadagna miliardi coi rifugiati. La maschera di amore per il prossimo, questa pubblica immagine di prendersi cura dei rifugiati, sta anche finanziando una gigantesca ‘industria della carità’ sotto l’ombrello organizzativo delle chiese”: Petr Bystron, che spara questo siluro, è il capo della sezione bavarese di AfD (Alternative für Deutschland). Se il commento sembra aspro, si deve aggiungere che è stato provocato. Articoli di giornale hanno rivelato che le “due Chiese ufficiali” (sic), cattolica e luterana, stanno ricoverando nelle loro dependances una quantità di immigrati cui è stato rifiutato il diritto d’asilo, e che dovrebbero essere espulsi. Ossia stanno violando le leggi, mentre le “due Chiese” ricevono centinaia di milioni in denaro pubblico per la loro opera di “carità verso i rifugiati”.

È una “industria” che in Italia conosciamo, che dà lavoro a decine di migliaia di “volontari”, specie del Sud (e se votano per il ministro Alfano, il gran distributore di profughi presso le sue clientele sicule) che possono aprire cooperative di accoglienza, ricevere i soldi dello Stato per ogni “anima” che alloggiano; è noto che per non perdere i lucrosi assistiti, queste organizzazioni della disinteressata misericordia, appena ai loro protetti viene respinta la domanda d’asilo, li aiutano a fare ricorso su ricorso; data la lungaggine della “giustizia” da noi, sono sussidi garantiti per anni per ogni testa e stipendi di “volontari”. Mario Giordano ci ha scritto un libro-inchiesta, Profugopoli, dove tra l’altro cita un tal Paolo Di Donato, ex politico beneventano, che grazie agli immigrati e i clandestini che “gestisce” nel suo consorzio Malaventum, guadagna 24 mila euro al giorno e gira in Ferrari (naturalmente è alfaniano).

Modernisti pro-Medio Evo

In Germania però l’idea che dei percettori di denaro pubblico commettano illegalità, come appunto le Chiese che ospitano persone che non hanno diritto all’asilo, non suscita la simpatia che riscuotono da noi i furbetti. Anzi, fa incavolare.

Tanto più che la Chiesa di Kasper, cardinale notoriamente avida dollars, ha giustificato la violazione rivendicando il diritto d’asilo nei santuari: una consuetudine del Medio Evo, quando anche un assassino poteva salvarsi dalla forza pubblica rifugiandosi in una chiesa. Progressista e modernista quanto si vuole, la Chiesa di Kasper ritrova di colpo la fedeltà alle tradizioni più antiche e sorpassate e retrograde quando fa comodo; il ministro dell’interno Thomas De Maizière (che non è Alfano) tempo fa ha paragonato questa pretesa clericale, di far valere proprie le leggi dell’anno Mille, all’applicazione della Sharia islamica. Asserzione che però ha dovuto rimangiarsi e chiedere scusa (aveva il politicamente corretto denigrando la Sharia…), e da allora lo Stato federale fa finta di non vedere gli esiliati che si affollano nelle chiese, paga e tace.

Kasper und Marx

Ovviamente offrendo un cavallo di battaglia ad AfD, il solo partito (“populista, xenofobo” e bla,bla,bla) che fin da principio si sia dichiarato contro l’alluvione di immigrati islamici, interpretando una parte dell’opinione pubblica che, minoritaria all’inizio, adesso sta crescendo come mostrano i voti al partito “xenofobo”: tanti, inarrestabili.

Profughi cristiani perseguitati

Anche in questo caso, non senza motivo. Nei centri di accoglienza, dove i profughi sono in schiacciante maggioranza islamici, i pochi profughi cristiani vengono quotidianamente insultati, minacciati fisicamente, angariati – insomma perseguitati per la loro fede, esattamente come quand’erano in Siria, Irak, Pakistan sotto il tallone di Daesh o dei takfiri. Le guardie di sicurezza dei centri d’accoglienza, assunte e stipendiate dai tedeschi per mantenere l’ordine interno, sono le prime a insultare e minacciare i cristiani; sono infatti arruolate fra i profughi, musulmani. Si accaniscono contro gli “apostati”, quelli di recente conversione, con particolare zelo: è una tragedia in corso, le cui misure pare siano enormi – perché le vittime hanno paura a denunciare i fatti di cui sono vittime, dato che poi restano in balia dei loro persecutori.

Per quanto pochi, questi cristiani che subiscono le angherie musulmane sul territorio tedesco – “sotto gli occhi dell’Occidente”, per parafrasare Conrad – sono 40 mila almeno: potrebbero benissimo essere ricoverati in centri a parte, separandoli dai persecutori. Ebbene: a questa separazione si oppongono proprio le organizzazioni cristiane tedesche, cattolico-luterane – che oltretutto sminuiscono la gravità del fenomeno – con la seguente motivazione: la segregazione dei perseguitati “manderebbe un segnale disastroso, eccitando il pregiudizio che cristiani e islamici non possono vivere insieme”: così Thomas Sternberg, dirigente del Comitato Centrale dei Cattolici Tedeschi (Zentralkomitee der deutschen Katholiken, ZdK); un organo di cui non stupirà apprendere che è favorevole alla benedizione in chiesa delle coppie sodomitiche.

Da cui si vede che il politicamente corretto, letteralmente uccide: uccide cristiani (un giorno ci scapperà il morto, nei centri-profughi), uccide la civiltà e il diritto occidentale e laico, fra cui quello fondamentale di non subire molestie, sul territorio tedesco, per la propria fede. Questo principio laicissimo in Germania è sospeso nei centri cattolici d’accoglienza, pagati dallo Stato, che hanno rimesso in vigore l’inviolabilità dei santuari medievali. La “carità” secondo il politicamente corretto, alla Papa Francesco, si traduce in oppressione là dove i profughi accorsi nella certezza che ne sarebbero affrancati: l’Europa.

Si può immaginare una più completa diserzione dell’Europa dalla sua civiltà e dalla ragione? La Germania ha persino rinunciato ad imporre loro l’ordine pubblico. L’effetto si vede dall’ultimo rapporto del ministero dell’Interno germanico: una salita verticale di ogni tipo di crimini commessi da “non tedeschi e migranti illegali o richiedenti asilo”. Se essi sono il 10-15% della popolazione (nessuno lo sa più esattamente), però sono responsabili del 30% degli omicidi, 20% delle violenze carnali, 40% delle rapine, 40,2% dei furti d’appartamento, 75,7% dei borseggi e scippi – tipo di reato prima quasi sconosciuto. I “migranti illegali e richiedenti asilo”, che sono il 2,5% della popolazione generale, commettono l’8,2% degli omicidi, il 4,8% degli stupri, il 5,7% dei delitti totali.

Però su cosa il suddetto rapporto della polizia lancia l’allarme, ovviamente coadiuvato dalla grancassa dei media? “L’aumento-record di delitti commessi da estremisti di destra”.

Delitti che nel rapporto vengono definiti spesso “propaganda” e “sedizione”: di fatto si colpiscono capannelli che, davanti all’ennesimo centro d’accoglienza, manifestano con cartelli “xenofobi” o con espressioni “razziste”. Così la protesta politica di chi contesta il programma di immigrazione di massa è diventa reato: un altro dei “nostri valori occidentali” che viene gettato nella spazzatura, il diritto all’opposizione.

Così di giorno in giorno l’Europa occidentale diventa il perverso totalitarismo di cui Solzhenitsyn accusò il socialismo realizzato: l’impero della Menzogna, dove i diritti e doveri sono rovesciati, e dire la verità è reato.

Non stupisce che l’AfD cresca nei sondaggi, come lo FPO in Austria, e sempre meno si possono bollare di “movimenti di protesta” di “paura dell’immigrato”, mentre diventano sempre più chiaramente portatori dell’opposizione politica al Sistema; come in Francia, la rivolta dei lavoratori contro il jobs act locale (dettato da Bruxelles) sempre più chiaramente diventa una rivendicazione della sovranità popolare, con sentori rivoluzionari.

Ho il presentimento che finirà male, e proprio per la Chiesa. La Gerarchia, illusa dagli applausi mediatici, dopo esserne stata antagonista, si pone oggi come una tradiva ausiliaria del sistema, proprio mentre esso rivela la sua grinta di Anti-civiltà; quando si accenderà la rivolta (se ne vedono già i focolai), sarà abbandonata (è sacrificabile) alla furia popolare da lorsignori, che saranno già volati nel loro rifugi di lusso.

“… Ho visto il Santo Padre in una casa molto grande, in ginocchio davanti a un tavolo, piangente con le mani sul viso; fuori vi era molta gente e alcuni gli tiravano pietre, altri gli lanciavano imprecazioni e gli dicevano molte brutte parole. Povero santo Padre, dobbiamo pregare molto per lui!”: così la piccola Giacinta disse a Lucia. Era un giorno del 1917, presso Fatima.

(Quanto alla Francia, ricordo qui ciò che previde il bavarese Alois Irlmaier nel 1957:

“La città con la torre di ferro (Parigi?) diviene vittima della propria gente. Bruciano tutto. È La rivoluzione, e tutto va in modo selvaggio“. “La grande città con l’alta torre di ferro è in fiamme, ma questo è stato fatto dalla propria gente, non da quelli che sono venuti dall’est”. “Posso vedere esattamente che la città è rasa al suolo e anche in Italia sta andando selvaggiamente. Uccidono molta gente là e il Papa fugge, ma molti ecclesiastici saranno uccisi, molte chiese crolleranno”).

Extrapedia Autori
30 Maggio 2016
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