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Contatto umano

Quando si legge la parola “Contatto umano” si possono elaborare almeno due interpretazioni:

Una prima. Il “contatto umano” che assume il significato di quel momento in cui due persone si toccano, si abbracciano, si accarezzano,si baciano, si mordono, si guardano e piangono e ridono… senza muri, senza reti, senza cancelli, senza occhiali, senza cuffie, senza schermi, senza guanti… Quel contatto umano che si vive nel giocare, nel ballare, nel far toccare le voci durante una chiacchierata tra amici, quel contatto carnale, quella stretta di mano di quando per la prima volta t'innamori e conosci quel brivido che mai più dimenticherai, quel contatto… quell'ultimo contatto umano tra due persone che non potranno mai più condividersi. Il contatto umano che si crea tra una madre e suo figlio al momento della nascita. E, più di tutto, quel contatto umano che si vive nel fare l'amore.

Una seconda. Il “con tatto umano” che assume il significato di quel modo umano del prendersi cura… di quell'istinto di dissipare il proprio calore umano per l'altro. Per essere in grado di prendersi cura a prescindere da chi e di cosa si ha di fronte (l'animato e l'inanimato), quel prendersi cura che parte dall'istinto perché senti che in quell'attimo fulmineo (in cui il ragionare non ha campo d'esistenza) sei spinto a farlo, e che sia verso la natura, verso un'animale, verso un'altra persona poco importa… senti semplicemente che te ne vuoi prendere cura e lo fai.

Vorrei, detto questo, condividere con voi una terza interpretazione, che assume il significato del “contatto umano” (per intenderci) che viaggia corto e potente dentro ognuno di noi. Quel contatto che permette di vivere la profondità e la sostanza di quello che siamo, che ci ricorda i confini di quello che eravamo e che ci stimola a immaginare quello che saremo.

Ci consiglia di rimanere prima di tutto integri permettendoci di concentrare la nostra energia e dirigere le nostre forze per rimanere lucidi e intatti di fronte ai traumi. Ci aiuta a ricordare chi siamo, e non tanto in funzione di ciò che scegliamo di fare (oggi giorno ognuno di noi può fare tutto ciò che gli passa per la testa perché basta pagare e delegare a qualcun'altro la trasmissione di qualsiasi cosa e con un attestato si può indossare l'abito che più ci piace) ma, in funzione di ciò che nella nostra pratica quotidiana facciamo per dare senso e forma alla nostra singola vita e, alla vita di tutto il pianeta. Ci guida lungo la nostra strada e ci sostiene nei cambiamenti che sono ovvi e necessari al nostro vivere (e sopravvivere) per le “cose” che crediamo belle e d'amore.

Poiché IO SONO in quanto “contatto umano”, sono capace di vivere nella mia intimità e per ovvio riflesso verso le altre persone.


db/contatto_umano.txt · Ultima modifica: 21/10/2020 06:57 da @Staff R.